Biomarcatori nel liquido cerebrospinale e malattia di Alzheimer incipiente nei pazienti con decadimento cognitivo lieve
Studi di piccole dimensioni, a singolo Centro, hanno mostrato che i biomarcatori presenti nel liquido cerebrospinale potrebbero rivelarsi utili per identificare la malattia di Alzheimer incipiente nei pazienti con decadimento cognitivo lieve, ma mancano studi multicentrici su larga scala.
Ricercatori svedesi hanno condotto uno studio per determinare l’accuratezza diagnostica nel liquido cerebrospinale del beta-amiloide( 1-42 ) ( Abeta42 ), della proteina tau totale ( T-tau ) e tau fosforilata sulla treonina 181 ( P-tau ) nel predire l’incipiente malattia di Alzheimer nei pazienti con decadimento cognitivo lieve.
Lo studio era composto di 2 parti: uno studio cross-sezionale che ha coinvolto pazienti con malattia di Alzheimer e controlli per identificare i punti di cut-off, seguito da uno studio prospettico di coorte che ha coinvolto pazienti con decadimento cognitivo lieve, condotto nel periodo 1990-2007.
In totale sono stati arruolati 750 individui con decadimento cognitivo lieve, 529 con malattia di Alzheimer e 304 controlli in 12 Centri in Europa e Stati Uniti.
I soggetti con decadimento cognitivo lieve sono stati seguiti per almeno 2 anni o fino a quando hanno mostrato una progressione dei sintomi verso la demenza clinica.
Nel corso del periodo osservazionale, 271 partecipanti con decadimento cognitivo lieve hanno ricevuto diagnosi di Alzheimer e 59 di altre demenze.
Il saggio Abeta42 in particolare ha mostrato una considerevole variabilità tra i vari Centri che hanno preso parte allo studio.
I pazienti che hanno sviluppato malattia di Alzheimer hanno mostrato un livello mediano più basso di Abeta42 ( 356 ng/L ) e un livello più alto di P-tau ( 81 ng/L ) e di T-tau ( 582 ng/L ), rispetto ai pazienti con decadimento cognitivo lieve che non hanno sviluppato malattia di Alzheimer nel corso del periodo di follow-up ( 579 ng/L per Abeta42; 53 ng/L per P-tau e 294 ng/L per T-tau; P < 0.001 ).
L’area sotto la curva ROC ( receiver operating characteristic ) è stata di 0.78 per Abeta42; 0.76 per P-tau e 0.79 per T-tau.
I cut-off con la sensibilità settata all’85% sono stati definiti nel gruppo malattia di Alzheimer e nel gruppo controllo e sono stati testati nel gruppo decadimento cognitivo lieve dove la combinazione del rapporto Abeta42/P-tau e di T-tau hanno identificato la malattia di Alzheimer incipiente con una sensibilità dell’83%, una specificità del 72%, un rapporto di probabilità positivo di 3.0 e negativo di 0.24.
Il valore predittivo positivo è stato pari al 62% e quello negativo all’88%.
In conclusione, questo studio multicentrico ha trovato che i marcatori Abeta42, T-tau e P-tau permettono di identificare la malattia di Alzheimer incipiente con una buona accuratezza, ma in misura meno accurata di quanto descritto dagli studi condotti in singoli Centri.
La variabilità dei saggi tra i diversi Centri evidenzia la necessità di una standardizzazione delle tecniche analitiche e delle procedure cliniche. ( Xagena2009 )
Mattsson N et al, JAMA 2009; 302: 385-393
Neuro2009 Diagno2009
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